Un’antica maledizione di pietra si è spezzata tra le mura del castello, grazie al coraggio di Jared, Alain ed Elebereth
Il gruppo, composto da Alain, Elebereth e Jared, giunge ai piedi della grande scalinata che conduce al castello. Il ponte levatoio è chiuso, e la spedizione precedente, salita poco prima, è riuscita a entrare ma il ponte levatoio si è chiuso dopo il suo passaggio. Le mura sono alte e interamente ricoperte da rovi secchi, spessi come braccia, carichi di spine, che si aggrappano alla pietra con la forza di una morsa vegetale morta ma ancora capace di opporsi.
Elebereth lancia un rampino, che si incastra non nella pietra, ma tra le radici di uno dei rovi più alti. La corda regge. L’unica via per entrare è arrampicarsi. Mentre il trio scala la parete, Morwenna, creatura faerica, si muove nell’ombra come parte del buio stesso, invisibile. Sfiora i tre senza mostrarsi, ma il gelo del suo passaggio è percepibile, come un brivido nelle ossa.
Durante la scalata, il rampino cede: la radice marcita si spezza, ma Elebereth rimane aggrappata ai rovi, trattenuta da Alain, che subisce un contraccolpo. I due trovano nuovi appigli e proseguono. Jared, invece, è colto da un istante di ebrezza oscura,l’impronta effimera della presenza di Morwenna, che gli fa perdere l’appoggio. Riesce a salvarsi aggrappandosi con forza alla sua corda magica, che lo sostiene fino alla sommità.
Arrivati sulla cima delle mura, percorrono il camminamento un tempo usato da arcieri e sentinelle, fino a trovare una scalinata che conduce al cortile interno.
Lì, una visione agghiacciante li attende: decine di statue di marmo bianco popolano il cortile. Non sono semplici sculture, ma persone pietrificate nell’atto di fuggire, con espressioni di terrore assoluto e gesti spezzati. Tra esse, una in particolare colpisce i loro occhi: una giovane elfa, bloccata nel gesto di correre, la mano destra protesa verso un aiuto che non è mai arrivato, una lacrima vera che le solca la guancia.
Quando Elebereth tocca quella guancia e Alain la mano tesa, il mondo cambia.
Il tempo si distorce. La luna sparisce. Il sole sorge d’improvviso, ma solo Alain e Jared possono vedere la scena: una visione del passato, reale come il presente. Una folla fugge dal palazzo. Grida, corse, panico. Sopra tutto, Morwenna sorvola la scena, ridendo, e con la sua magia trasforma in marmo ogni essere che cerca la salvezza. La fuga viene spezzata. Le urla si tramutano in silenzio. Le persone diventano statue.
Poi la visione svanisce. Il buio ritorna.
Ma qualcosa si è rotto anche nel presente. Le statue cominciano a sgretolarsi lentamente in polvere di luce, come se finalmente l’incantesimo fosse giunto alla sua fine. La polvere si alza nel cortile e si muove, scorrendo come un fiume verso il ponte levatoio.
Il castello trema, respira. Le catene del ponte si spezzano, e con un fragore immenso il ponte si abbatte al suolo, aperto. Prima di uscire dal castello, la luce della polvere si ferma, e un sussurro invisibile ma inconfondibile giunge al cuore dei presenti:
“Grazie.”
La vita tolta non può essere restituita, ma le anime sono state liberate.
Il male ha lasciato spazio alla salvezza, anche se il sapore che rimane sulle labbra è quello di una vittoria triste e struggente.
PUNTEGGI ATTRIBUITI: +2 punti exp a tutti i player