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La Notte delle Maschere

Pubblicato il 27/08/2025 12:41 — Visualizzazioni: 16

Nella radura dei gitani i protagonisti partecipano al rito delle maschere. Mekare sceglie l’Ombra, Bracciolini il Sole, Gilthonien la Luna, Alain il Serpente, Clariche il Mare, Atos la Fiamma. Zaira, la veggente cieca, rivela profezie oscure a ciascuno, finché il fuoco mostra a tutti la stessa visione: un’ombra immensa cala su Æthelion, e solo una luce fragile resiste. La festa riprende, ma le maschere restano ai viandanti, ora sigilli di destino.


La radura dei gitani si accende di colori e musica, al calar della sera. Un cerchio di carri decorati custodisce un rogo alto, attorno al quale uomini e donne danzano al ritmo di tamburi e flauti, mentre profumi di vino speziato, carne arrostita ed erbe bruciate avvolgono l’aria. È qui che giungono i protagonisti, accolti da bambini mascherati e danzatori che li invitano a entrare nel cerchio.
 
Mekare resta vigile al margine, osservando con lo sguardo duro, mentre Bracciolini e Gilthonien vengono raggiunti da due gitani che offrono loro coppe di vino, benedicendoli come viandanti che camminano in due. Atos si muove con passo misurato, riconoscendo nei tamburi il ritmo delle marce militari, mentre Clariche riceve un calice e un sorriso da un giovane del campo. Alain, invece, attraversa la folla con la sua ironia tagliente, sfiorato da una danzatrice che gli lascia dietro un sussurro enigmatico.
 
La festa si interrompe quando un corteo di donne velate stende un tappeto davanti al rogo, adagiandovi otto maschere intagliate. È Zaira, la veggente cieca, a parlare: «Ogni viandante deve scegliere un volto con cui danzare sotto le stelle». Uno alla volta, i protagonisti si chinano: Mekare afferra l’Ombra, Bracciolini il Sole, Gilthonien la Luna, Alain il Serpente, Clariche il Mare, Atos la Fiamma. Le maschere diventano parte di loro, specchi delle anime e presagi di destino.
 
Zaira si fa avanti e la sua voce, roca e spezzata, si alza nel silenzio assoluto:
• A Mekare (Ombra): «Dentro di te arde ancora la pira, e non distingue vivi da morti. Ma un’ombra ti accompagna, e non è nemica. Se la seguirai, potrai attraversare il vuoto che porti nel cuore. Se la rifiuterai, sarai tu stessa a diventare cenere.»
• A Bracciolini (Sole): «Un fuoco… luce che acceca… il cammino… ma non… non resta…» Le frasi si spezzano, lasciando inquietudine nel cerchio.
• A Gilthonien (Luna): «Porti negli occhi il riflesso delle maree, e nella mano la cura e il veleno. La Luna ti guarda, figlia dei silenzi, e ti lega al destino di chi cammina con te. Ciò che salvi non sarà mai solo tuo, ma fiorirà o marcirà insieme al Regno.»
• Ad Alain (Serpente): «Pelle fredda… carezze… un sibilo… veleno che scorre…» Le parole si torcono, e attorno a lui i gitani si segnano in protezione.
• A Clariche (Mare): «Sempre avanti corri, eppure l’orizzonte ti rincorre. Le onde non conoscono confini, ma ogni onda che nasce porta con sé anche tempesta. Il tuo arco tende lontano, ma ciò che ti insegue viene dal profondo.»
• Ad Atos (Fiamma): «Fiamma che non scalda… fiamma che divora… fuoco che brucia anche la mano che lo brandisce. Arma, cuore, promessa… ma cenere, cenere, cenere!»
 
Poi il fuoco stesso parla. Un bagliore improvviso squarcia la radura e tutti vedono la stessa immagine: un’ombra immensa che cala su Æthelion, divorando stelle e fiumi, e nel cuore del buio una luce pallida che resiste. È un presagio che nessuno osa ignorare.
 
Il silenzio si spezza, i gitani riprendono a cantare e danzare, ma con occhi che tradiscono timore e rispetto. Zaira dichiara che le maschere resteranno ai forestieri, non più ornamenti, ma sigilli di destino. Così la festa riprende, i tamburi battono, il vino scorre, eppure nell’aria aleggia un segno indelebile: la Notte ha parlato, e nessuno potrà dimenticarlo.
 
 
PUNTEGGI:
 
Alain : +2exp + 10 mente
Atos: +2exp + 10 mente
Bracciolini: +2exp + 10 mente
Clariche: +2exp + 10 mente
Gilthonien: +2exp + 10 mente
Mekare: +2exp + 10 mente

Ogni PG avrà la sua maschera come oggetto

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