Nel terzo giorno del Torneo di Æthelion, una nebbia rossa isola l’arena. Un’elfa evoca un orco controllato. Nyshka, mezzorca, lo affronta; Atos, Capitano, mantiene l’ordine e ferisce la maga, incrinando il legame. Nyshka decapita il colosso. Sfidanti svenuti, dignitari al sicuro. L’elfa fugge...partono le indagini sul sabotaggio.
La prova di mischia del Torneo di Æthelion è stata sconvolta dall’irruzione di una nebbia rossa che ha isolato l’arena dagli spalti. Mentre gli sfidanti attesi venivano rinvenuti svenuti nelle retrovie, l’unica combattente a presentarsi in campo, Nyshka, mezzorca, si è trovata di fronte a un orco dagli occhi lattiginosi, privo di dolore e presumibilmente controllato da un’elfa dai capelli rossi già nota alle autorità.
Il Capitano delle Guardie Atos, presente per garantire l’ordine, ha disposto cordoni di sicurezza e, valutata la minaccia, è entrato in arena senza interferire con il duello, offrendosi di intervenire solo su segnale. Mentre l’orco caricava con una mazza chiodata, Nyshka ha evitato il primo fendente e ha colpito con precisione; l’assenza di reazioni al dolore e il sangue nero hanno confermato la natura innaturale dell’avversario. In parallelo, Atos ha localizzato nell’occulta coltre l’elfa e l’ha ferita con una daga, incrinandone la concentrazione e il legame col “campione”.
Sotto Furia Primordiale, Nyshka ha amputato l’avambraccio dell’orco e, infine, lo ha decapitato, ponendo termine alla minaccia. L’elfa, sfuggita tra illusioni, ha lanciato una sfida ai presenti invitandoli a “trovarla”. Dissolta la nebbia, la piazza è esplosa in clamore; i dignitari sono stati messi in sicurezza, mentre Atos e Nyshka sono rimasti in campo come vincitori morali della serata.
Bilancio provvisorio: nessuna vittima tra gli spettatori; più sfidanti trovati incoscienti; un campione-orco neutralizzato; una presunta maga in fuga. Indagini in corso su sabotaggio e manipolazione magica.
ESITO
- Nyshka vince il premio in denaro e recupera la mazzafrusto dell'Orco (+2 PE)
- Atos viene riconosciuto dalla folla come l'unica Guardia che ha avuto modo di affrontare il pericolo (+2 PE)