Copertina

La Caverna delle Direzioni Perdute

Pubblicato il 29/10/2025 10:27 — Visualizzazioni: 66

Già dall'ingresso della Caverna, la realtà stessa implode: le torce si piegano, il calore sparisce, e tutto diventa bianco assoluto, un mare di luce lattiginosa che annulla ogni senso di direzione e ogni coordinata fisica.


Titolo: La Caverna delle Direzioni Perdute

Filone: Miniere di Blackvein - Portale
Luogo
: Miniere di Blackvein - Caverna Accecante
Data: 28/10/2025
Partecipanti: Atos - Deacastalia - Elebereth - Ghanir - Vaalak
MORG: RED-MORG

Appena il gruppo varca l’imbocco della Caverna, il mondo si rovescia: non c’è buio, c’è solo luce bianca che ingoia suolo, ombre e suoni. Le torce si piegano “al contrario” come risucchiate da un vento che non esiste; la gravità si inverte, la testa gira, i corpi scivolano senza più un “su” né un “giù”. Qualcuno si regge, altri precipitano nella vasca d’acqua gelida che sostituisce il pavimento.

Le pareti diventano sono frattali che si disegnano e si cancellano a vista, corridoi che si moltiplicano in dieci, cento, mille versioni. Ogni volta che qualcuno si volta, il cunicolo alle spalle non è più lo stesso; sono dentro un organismo che cambia forma quando lo guardate. 

L’acqua nelle pareti e la creatura

L’acqua si gonfia in onde che s’innalzano e scendono, e nei riflessi appaiono maschere deformi. Da una cupola d’acqua sbuca una testa glabra, corroso-acido, che azzanna Deacastalia al braccio e cerca di trascinarla “dentro” la propria dimensione. Vaalak capisce la regola: sbattere il bastone e chiudere gli occhi. Neil risponde “fuori dallo spazio”, e con gli occhi serrati il vecchio vede la caverna tornare organismo di cunicoli “normali”, pur mentre lo spazio fuori lo dilania. Ma un arto bianco, ossuto, tendineo gli afferra il polpaccio. Vaalak cade in acqua ma non perde il bastone. La staffa “tessitrice” stende una ragnatela difensiva e lo libera; l’arto arretra con un “blup”, la rete lo salva e Vaalak torna a chiudere gli occhi per cercare la via. Atos vede meglio di tutti: intuisce pezzi di corpo che continuano al di là della membrana d’acqua; para, blocca, incastra il polso del mostro, trova a tiro un tratto di collo oltre lo specchio liquido e lo fende dall’interno. L’acqua esplode in colate lattiginose e scure, poi svanisce quando l’incanto di Deacastalia “ghigliottina” perfettamente la magia della creatura: la seconda testa va giù. Ghanir prima perde l'arma, poi la furia nanica lo prende: afferra un braccio rimasto e disarticola il gomito. Gli artigli del mostro si aprono in venti dita radicolari che strappano l’arma e la risputano in corridoio, cercando di separarlo dal gruppo. Elebereth subisce il lato “geometrico” dell’orrore: lo spazio le si fende sotto i piedi; un artiglio le taglia il vuoto e l'elfa ricade nello stesso punto dall’alto, come un tubo spazio-tempo personale. Poi, in acqua, una testa le inspira addosso acqua, luce e perfino il battito: è il momento buono per usare il pugnale e lo fa.

Le tre sorelle e l’artefatto

Guidato da Neil, Vaalak trova il cunicolo “giusto”: davanti, sospese in una bolla di tempo, tre bambine (5–7 anni) che loopano un gioco su un prato innevato. La maggiore stringe un disco di ossidiana con filamenti d’oro e cerchi concentrici: “Dobbiamo riportarlo a papà”. Il loop si riavvolge con una folata, ancora e ancora. Vaalak parla “al ritmo”, incrina la ripetizione; le piccole lo vedono e gli porgono l’oggetto vedendo in lui la persona che può guidarle verso la direzione giusta. Le tre alzano lo sguardo e per la prima volta vedono davvero la caverna, tutti i personaggi e i resti della creatura. Una sussurra: “…papà?”. In quell’istante il disco si apre: un ologramma di cerchi concentrici, costellazioni e onde di gravità riempie l’aria, curva lo spazio e riordina la topologia della sala. Neil sussurra nell’orecchio di Vaalak: “Le hai appena prese… le Direzioni.” La bolla collassa, la luce si ritira, torna pietra vera.

Il prezzo

Quando il silenzio arriva, tutte le ferite “ritardate” esplodono: tagli che si aprono, morsi che si colorano, graffi che pulsano. Le maniche si macchiano, il cuoio scurisce, la terra diventa rossa e poi nera. Il solo suono è tic… tic… tic…: è il vostro sangue che batte sul pavimento. Intorno, arti sparsi e una testa superstite: la sala è libera.

Conseguenze 

  • Elebereth: perdita temporanea della profondità, visione sdoppiata per 2 giorni; epistassi e tremore visivo. Artigliata avambraccio DX, necessita di . 

  • Vaalak:  lacerazione al polpaccio SX (presa dell’arto tendineo), dolore profondo; la rete del bastone lo libera, ma la gamba resta rigida per 2 giorni.

  • Deacastalia: morso interdimensionale al braccio DX; ferita “metafisica” che reagisce malamente se curata con la magia. Servono 15 punti di sutura. 

  • Atos: colpito alla gamba DX, servono 10 punti di sutura.

  • Ghanir: contraccolpo braccio DX (l’aria gli restituisce il fendente), nessuna sutura necessaria.

    Tutte le ferite comportano spasmi dovuti a micro-spostamenti temporali, disallineamento percettivo (vedete cose mezzo secondo prima o dopo) per 2 giorni.

Punteggi

  • Vaalak – 3 EXP
    + 30 Mente; -5 Salute; hai utilizzato il bastone due volte e ho dimenticato di fartelo usare come oggetto durante la Quest (in tutto - 60 Energia), puoi andare in una chat ed utilizzarlo per due volte, per favore, senza che cambio i punteggi.

  • Deacastalia – 3 EXP
    - 15 salute; -10 Mente; - 140 Mana

  • Atos – 3 EXP
    - 20 salute; -10 Mente; + 15 Forza

  • Elebereth – 3 EXP
    - 10 salute; -10 Mente; + 15 Forza

  • Ghanir – 3 EXP
    - 10 salute; -10 Mente; + 25 Forza

Ottimo gioco!


Torna all'elenco