nAvE, tra visioni e tempeste

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Pubblicato il 07/05/2025 08:00 da Soraya
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Oscure visioni e tempeste anomale sconvolgono la traversata di nAvE. Tabata, Selfhirion ed Elebereth affrontano ciò che non si può spiegare.


Due eventi inquietanti scuotono il ponte principale dell’Arca. Il gelo di una presenza senza nome e la forza brutale del mare mettono alla prova corpo e mente. Questo articolo si riferisce al portale AlterEgo, GDR Play by Chat, accessibile da Giocodiruolo.org.

Punti salienti delle due sessioni:

  • Una nube nera non naturale ha colpito Tabata con gelo e una visione disturbante.
  • Una risata oscura e una presenza ignota si sono insinuate nella sua mente.
  • Qualche giorno dopo, una tempesta anomala ha investito la nave, travolgendo il ponte.
  • Elebereth ha tentato di salvare Selfhirion mentre l’onda lo trascinava via.
  • Il Capitano Nihal ha ripreso il comando, garantendo la sopravvivenza dell’equipaggio.
  • Nella stiva, gli animali hanno reagito con panico all’arrivo dell’onda.

L’Oscurità Ride

Durante un’apparente quiete, Tabata è stata travolta da una visione estranea al mondo conosciuto. Un gelo profondo, privo di vento e di tempo, le ha irrigidito il corpo e l’anima, mentre nubi nere si sono chiuse intorno a lei, guidate da una volontà viva. Una presenza senza volto ha invaso la sua mente, lasciandole in dono un’immagine indescrivibile e una risata estranea a ogni voce mortale. Quando il silenzio è tornato e l’oscurità si è ritratta, Tabata giaceva a terra, livida nello sguardo e segnata nel profondo da qualcosa che non avrebbe più potuto dimenticare.

Onda Anomala

Qualche giorno dopo quella visione, una burrasca improvvisa si è abbattuta sulla nave con furia cieca. Sul ponte di prua, tra vento e pioggia, Elebereth e Selfhirion hanno affrontato l’arrivo di un’onda più alta e brutale delle altre. Quando il mare si è sollevato come un muro, Selfhirion ha rischiato di essere inghiottito. Elebereth ha cercato di trattenerlo, aggrappandosi con forza alla sua mano e a un anello di ferro incastonato nella balaustra, ma la violenza dell’acqua ha spezzato la presa. Il corpo di Selfhirion è stato sollevato e scagliato contro l’albero maestro. Ferito, ma vivo, è stato recuperato mentre il Capitano Nihal, saldo al comando, riportava l’equipaggio sotto controllo. La nave ha tremato, ha ringhiato nel legno… ma ha resistito.

Panico nella stiva

Il boato dell’onda è sceso fino alle gabbie nella stiva, generando il caos. I cavalli, presi dal panico, hanno scalciato con violenza. Le voliere si sono riempite di piume e grida, i volatili in preda al panico cercavano inutilmente la fuga. Anche gli animali, privi di parole, sembravano aver percepito che ciò che stava accadendo andava oltre la furia del mare.

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